

Testa di ponte romano nei pressi di Lagundo
Nei pressi del paese di Lagundo, all’altezza di una piscina e di un noto ristorante, sulla riva orografica sinistra dell’Adige, si trova parte della testata di un ponte di epoca romana, alta 3 metri e larga 6,38.
Essa è la testimonianza del passaggio in zona della via Claudia Augusta, un importante collegamento viario che permetteva ai Romani di raggiungere la regione Raetia e spostarsi verso il nord della Germania attraverso l’Austria.
Lungo 520 km., il percorso nei pressi di Bolzano, si alzava leggermente di quota per evitare le zone paludose che impedivano l’attraversamento del fondovalle sempre soggetto a violente inondazioni dei fiumi Adige e Passirio.
Dopo aver raggiunto la località di Marlengo, proseguiva verso Lagundo, dove attraversava l’Adige nell’unico punto possibile e raggiungeva la dogana di Tel che costituiva allora il confine tra la regione Venetia e la regione Raetia.
Nei pressi di Tel, infatti, è stato trovato nel 1552 un miliario dell’imperatore Claudio con incisioni in latino ricollegabili alla Via Claudia Agusta.
Dopo l’attraversamento del ponte i Romani avevano la possibilità di ripiegare verso destra per raggiungere il Castrum Maiensis in località Monte Benedetto, sopra Merano oppure proseguire il viaggio verso la Venosta e l’attuale passo Resia.
La testa di ponte, conservatasi sino ai nostri giorni grazie ai depositi alluvionali del fiume, è costituita da pietre di grandi e medie dimensioni ben squadrate e sovrapposte con grande maestria una accanto all’altra.
La testata è stata notevolmente rimaneggiata nella parte superiore nel 1500, in occasione di una ricostruzione del ponte, con una muratura assai grossolana.