La chiesa di San Pietro a Quarazze è la più piccola delle chiese paleocristiane dell’Alto Adige ed è il risultato di sovrapposizioni avvenute per lo più nell’arco di 400 anni, tra il V sec. e il VII sec. La prima costruzione paleocristiana risale al V-VI sec. e conserva un altare a blocco, attualmente interrato; la seconda costruzione è un edificio cruciforme del VII sec. con pavimento in calce con cocciopesto. La terza chiesa risale all’epoca carolingia (VIII-IX); è anch’essa a forma latina con cupola e torre centrale e possiede un altare composto da una mensa sorretta da quattro colonnine, successivamente inglobate nell’altare gotico. L’abside si presenta a ferro di cavallo all’interno e poligonale all’esterno; un annesso a nord con funzione di vano tombale, anch’esso con abside poligonale, è stato costruito molto probabilmente per fare posto ad un sarcofago rialzato in marmo bianco, evidentemente una sepoltura ancora più importante di quelle in due tombe murate che occupano l’annesso stesso (la storia locale attribuisce le sepolture alla famiglia nobile dei Wanga che nel basso Medioevo avevano il patronato della chiesa). Tra le chiese semplici emerge qui un’architettura di alta qualità che deriva dalla tradizione bizantina e ravennate della seconda metà dell’VIII secolo e che ha dei paralleli nelle chiese veronesi di S. Zeno a Bardolino e di S. Pietro in Valle di Gazzo Veronese, datate al IX secolo. (Testo riadattato da “Chiese del VII e VIII secolo in Alto Adige” di Hans Nothdurfter)

Nel braccio destro del transetto la nicchia dell’altare laterale è decorata con il busto di San Paolo e con la scritta: VAS ELECTIONIS/S.PAULUS nel sottarco (cfr. immagine a lato).

Dell’epoca intorno alla fine del XI- inizi del XII secolo è l’affresco in cornice riccamente ornata, sul lato esterno sud, del Cristo in Maestà tra i Santi Pietro e Paolo, al quale dà la Legge. Accanto è rappresentato San Michele con la bilancia che pesa le anime, inserito in una semplice cornice tra le nicchie con le Sante Barbara e Caterina: esso è opera di un artista presumibilmente locale della metà del XIII secolo. L’affresco di Santa Caterina è attribuita allo stesso pittore attivo nel meranese alla fine del XIV secolo, che compì il ciclo affrescato della chiesa di Santa Maria del Conforto a Maia Bassa. Suoi sono anche gli affreschi dell’abside, di qualità non particolarmente raffinata (testo riadattato da “I Luoghi dell’arte” di Gioia Conta della Provincia Autonoma di Bolzano).