Castel Tirolo è il castello più importante dell’Alto Adige. Questa rocca principesca venne costruita su di un colle morenico nella prima metà del sec.XII dai Conti della Val Venosta, i quali in quell’epoca si trasferirono stabilmente a Merano.

Dal 1140 al 1420 il castello fu la sede amministrativa dei Conti di Tirolo e centro politico di un esteso territorio,chiamato “Land im Gebirge”, i cui confini si estendevano da Salisburgo alla Slovacchia,dalla regione svizzera dell’Engadina al lago di Garda. Tra il 1150 e il 1180 vennero eseguiti per conto dei fratelli Alberto II (morto nel 1165 circa) e Bertoldo I (morto nel 1180 circa) imponenti opere di ristrutturazione con la costruzione sul lato meridionale di un palazzo con grandi finestre ad arco che rompevano in modo armonioso la facciata lunga ben 23 metri; venne ampliata anche la piccola cappella, sfruttando in parte i muri già esistenti.

A questo periodo risalgono entrambi i portali romanici, le splendide bifore e trifore dell’ala sud e l’atrio. Nel XIII secolo nel castello sorsero l’ala est con gli appartamenti signorili e la sede dell’amministrazione centrale della contea, la “Mushaus” adibita a cucine e magazzini per alimenti e infine un edificio per la servitù. Sotto il governo di Mainardo II (1258-1295) il castello conobbe il suo massimo splendore. Il conte introdusse moderni criteri di gestione e fece battere monete proprie dalla neocostituita zecca di Merano; la sua corte arrivò a contare fino a 130 persone, formata essenzialmente da scrivani, notai, consiglieri, chierici e ministeriali.

Nel 1302 un furioso incendio distrusse un’intera ala del castello sul lato est e solo verso il 1330 si pensò di riparare gli ingenti danni. Si fanno risalire a quel periodo gli affreschi della cappella che raffigurano per la prima volta lo stemma dell’ aquila rossa con le ali spiegate (vedi l’immagine riportata a lato) e che vennero fatte eseguire dalla contessa Margareta, l’ultima contessa di Tirolo. Margareta, rimasta vedova e senza figli, cedette al duca Rodolfo d’Ausburgo la contea e il castello.

Nel 1420 Federico IV, detto il “Tascavuota”, trasferì la sua residenza a Innsbruck segnando così la fine dello splendore del castello e l’inizio della sua decadenza. A Castel Tirolo rimase solo il capitano della zona atesina (Landeshauptmann) e il comando militare delle truppe nella parte sud del Tirolo. Nel 1500 circa a Castel Tirolo erano a disposizione della difesa un cannone, un mortaio e 15 archibugi di ferro, 2000 archibugi di ottone e circa 600 palle di pietra, secondo quanto riportato in un registro dell’epoca. Tra il 1500 e il 1525 avvenne un grave disastro: parte della Mushaus e alcuni edifici intermedi sprofondarono nella gola sottostante, chiamata “forra dei castagni”, a seguito del franamento dello sperone morenico su cui era edificata la rocca. Il castello passò di proprietario in proprietario, cadendo sempre più in rovina.

Nel 1816 l’edificio passò alla città di Merano che lo donò all’imperatore d’Austria. A partire dal 1869 cominciarono, prima per merito di singole persone poi nel periodo che va dal 1882 al 1889 per interventi programmati condotti dalla Reale commissione centrale per l’arte d’Austria opere di restauro. Non sempre gli interventi eseguiti in quell’epoca avevano rispettato la struttura originale dell’edificio e così si abbatterono inutilmente parte dei muri di cinta e si commise il grave errore di sostituire arbitrariamente le finestre rettangolari del XVI secolo con una trifora e con sette bifore ad arco.