I Bagni di Mezzo
Sia nella Val d’Ultimo che nell’intero Tirolo i bagni contadini (Badstuben, Badhàuser, Wildbkler e Bauernbadln) si rifanno a una lunga tradizione. Intorno al 1870 esistevano in Alto Adige 74 bagni. Dei nove allora esistenti nella valle i Bagni di Mezzo erano di gran lunga i più importanti e vennero chiamati pertanto anche “Bagni d’Ultimo”. Le origini dei popolari bagni contadini risalgono al Medioevo. Raggiunsero l’apice della popolarità nel XIX secolo, quando i Bagni di Mezzo si affermarono tra i bagni curativi più importanti del Tirolo: fino a 2.000 ospiti si recavano annualmente a piedi, a cavallo o in carrozza nella Val Marano, a quasi 1.000 metri di quota, tra di essi personalità quali Otto von Bismarck, la principessa Elisabetta (Sissi) d’Austria, Heinrich e Thomas Mann, l’erede al trono Francesco Ferdinando, Peter Rosegger e Franz von Defregger.

Gli illustri ospiti avevano a disposizione nella”Casa dei Bagni” 26 stanze da bagno con due o tre vasche oltre a due bagni di vapore. Le vasche di prima classe erano in parte scolpite in blocchi di marmo, quelle di seconda classe erano invece in legno. Il pernottamento avveniva in 63 camere grandi e piccole. Tra gli altri comfort vi erano diverse sale da pranzo e da ballo, un caffè, una piazza ombreggiata per il passeggio, una cappella, una pista per i birilli, un tiro al bersaglio oltre a sentieri e passeggiate attraenti. L’acqua termale solforosa contenente arsenico e ferro era ricercata principalmente per la cura dei reumatismi, dei dolori delle articolazioni, delle malattie ginecologiche e della pelle. Ci si attendeva inoltre un lenimento delle malattie nervose, dei disturbi di stomaco, dell’anemia, delle paralisi motorie e degli ascessi. L’assistenza era assicurata da medici balneologi. Con lo scoppio della Prima guerra mondiale ebbe inizio il decadimento dei Bagni di Mezzo, suggellato definitivamente dalla loro chiusura nel 1971.

I Bagni Sopracqua a Santa Valburga
Sopracqua è ricordata tra la popolazione locale come un “comodo stabilimento termale” con annessa pensione. Il maso è citato per la prima volta in un documento del 1423 con il nome di “Enhalb Wasser”. Nel XIX secolo le analisi condotte sull’acqua confermarono la presenza di un’elevata quantità di minerali. Da allora la semplice pensione contadina e l’annesso stabilimento termale furono molto apprezzati dalla gente della zona. L’esperta di medicina popolare Rosa Schwienbacher, nota con il nome di “Treiner Rosa”, consigliava le cure idropiniche per curare l’anemia da carenza di ferro, ma l’acqua fu utilizzata anche per trattare con successo disturbi ginecologici, anemia, debolezza e problemi di pelle. Fino alla metà del secolo scorso Sopracqua era anche una meta molto apprezzata per passeggiate domenicali e un punto di ritrovo per feste e ricorrenze. Qui l’atmosfera deve essere stata spesso molto allegra tra caffè, dolci, musica e il gioco con i birilli. Nel 1956 anche questo stabilimento terminale fu chiuso.

 Le acque termali della Val d’Ultimo
Tratto dalla confernza al Tangram di Markus Breitenberger del 20/08/2019

Nel 2003 l’ONU ha dichiarato l’anno dell’acqua, mentre la nostra Provincia nel 2000 ha pubblicato un libricino che contiene notizie su trenta sorgenti. L’acqua arriva dal confine dove si trova anche la Val d’Ultimo con una propria geologia; sulla cartina del libricino ci sono trenta sorgenti, di cui quattro acque minerali, analizzate e  classificate dalla Provincia di Bolzano che si trovano in Val d’Ultimo. Un patrimonio che coincide anche con il gioiello delle terme che c’erano e tutt’ora ci sono e che si riversano nel Rio Valsura. Val pena di citare “La sorgente dei “Bagnetti” che si trova su una piccola altura, prima di Santa Valpuga, a metà valle; è un’oasi, una sorgente aperta, fluida e chiunque può prelevare dell’acqua quando desidera. Questa sorgente è classificata come ferruginosa leggermente mineralizzata, molto bevibile; contiene iodio, tracce di alluminio, piombo e litio. La sua temperatura è di 8° gradi ed è leggermente ferruginosa. Chi la beve sente solo leggermente questa struttura ferruginosa. In Val d’Ultimo ci sono quattro di queste oasi con diverse composizioni di acque mineralizzate che non hanno caratteristiche come quelle delle Dolomiti, che sono molto più deboli La struttura geologica della Val d’Ultimo ha molto più granito, ci sono le strutture forti, come il porfido. In Val d’Ultimo negli anni ‘40 c’erano ancora una settantina di questi bagni termali; ora nel Sudtirolo ne sono rimasti pochissimi. In Val d’Ultimo ce ne erano nove: il più famoso era quello dei “Bagni di Mezzo”; qui si recavano personaggi illustri quando in città faceva troppo caldo; in Val D’Ultimo a 1000 metri soggiornavano per due mesi e si facevano quattro o cinque settimane di cure; non stiamo parlando dell’imperatrice, ma sappiamo che Thomas e suo fratello Heinrich Mann si facevano cinque-sei settimane di cure andando a piedi, un tratto in carrozza, in parte a dorso di cavalli; c’era veramente un gran via vai di turisti. Visitando oggi questi posti, come per esempio “I Bagni di Mezzo”, distanti 15 km da Lana, si vede che sono dei posti fenomenali, stupendi, belli, storici, pieni di energia. Non ci è rimasto più niente dei bagni termali, c’è l’acqua che si può bere, una piazza con le piastrelle di porfido in mezzo alla foresta, le facciate, ma si percepisce ancora la cultura, l’energia vitale e la storia e l’arte del luiogo. Ci sono stati Thomas Mann, l’imperatore Bismark e artisti da tutte le capitali artistiche, da Monaco a Innsbruck, perfino da Londra; nel XIX secolo fino al periodo delle Grandi Guerre tutte queste personalità Giungevano in Val d’Ultimo a frequentare i bagni termanli.